Qualità nel settore della sicurezza. La responsabilità delle aziende nella richiesta di alti livelli di servizio

La sicurezza è certamente un’esigenza fondamentale ed una componente importante per le aziende di ogni comparto.

Su questo assunto dovrebbe basarsi una conseguente richiesta di servizi di sicurezza e di vigilanza, orientati alla ricerca di uno o più partner ideali a cui “affidare” i propri asset da tutelare, nel rispetto di standard qualitativi.

Non sempre questo accade. Ogni azienda ha la propria responsabilità. La nostra è anche quella di insistere sulla necessità di mettere in relazione le tematiche della qualità in ambito sicurezza con un approccio più concreto rispetto al passato. Lo scopo è quello di trasmettere una politica di sicurezza che sia parte di un “processo aziendale”, che includa la qualità rendendo ogni processo della filiera del servizio più “moderno” e “misurabile”. Questo può essere fatto con strumenti, tradizionali o innovativi, che debbono però poter coniugare gli “obiettivi aziendali” con la “qualità del servizio” in modo trasparente.

Spetta quindi all’azienda richiedere un servizio (sia di safety che di security) al proprio fornitore, pretendendo che questo sia efficace, qualitativo e parte di un processo che contempli anche una sostenibilità reale in ogni suo aspetto, finanziario, sociale ed ambientale.

Un percorso questo che ha bisogno dei suoi tempi che però possono essere ridotti dalla “reale volontà da parte delle aziende” di “alzare il livello di qualità” richiesto alle società che offrono servizi legati alla sicurezza ed alla vigilanza.

Ci sono segnali di volontà da parte anche delle Associazioni di categoria, orientati verso un miglioramento degli standard, ma siamo ben distanti dall’adozione di protocolli interni ed esterni di adeguamento anche tecnologico (quello reale, non dichiarato o presunto…) che rappresenta peraltro, l’occasione per analizzare, rivedere e implementare i propri processi interni, adattandoli ai nuovi rischi ed alle nuove opportunità di business che il settore della sicurezza sta offrendo al mercato internazionale.

Una occasione anche per integrarsi con le necessità dei propri Clienti, stabilendo un rapporto fidelizzato che rafforza anche la presenza di ognuno sul proprio mercato di riferimento.

La concreta politica della qualità serve al Cliente, come al Fornitore, nell’ambito del percorso comune che dovrebbe portarci tutti verso una progressiva adozione dell’innovazione digitale. 

Il percorso deve essere “spinto, stimolato” dal Cliente, richiedendo prodotti e servizi, gestiti e monitorati con metodologie che integrano processi, strumenti e tecnologie digitali - esistenti sul mercato - al solo fine di trarne il massimo beneficio qualitativo per la tutela degli asset aziendali.

Con questi presupposti, ed in presenza soltanto di una richiesta di servizi di alto valore qualitativo, le aziende del settore della sicurezza saranno incoraggiate e portate a fare la propria parte. Saranno quindi portate ad esprimere la qualità anche mediante l’innovazione tecnologica e la formazione del personale, trasformando questa “esigenza di compliance agli standard", in una reale e concreta opportunità di miglioramento dei propri servizi e processi. Significa quindi orientare investimenti rivolti alla adozione di strumenti gestionali che mettono in relazione le metodologie procedurali tradizionali del comparto, con le nuove tecnologie digitali di reportistica, sostenibilità e partecipazione degli operatori. Gli inmvestimenti nella qualità e nelle certificazioni sono da sempre un reale valore aggiunto, in ogni settore.

In conclusione, ci piace sottolineare e ribadire come la qualità nel settore della sicurezza (come per altri settori) dovrebbe essere un requisito di base imprescindibile. Per questo deve essere richiesta - anzi pretesa - dalle aziende e deve essere vista come una reciproca opportunità, espressa attraverso il coinvolgimento proattivo, sostenibile e trasparente.

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